Qualche giorno fa i bagni del parco pubblico Sola Cabiati di Gorgonzola sono stati vandalizzati. Quando la segnalazione è arrivata al comando di Polizia locale, si è attivato un meccanismo che in pochi conoscono: uno degli agenti è andato a sedersi in una speciale postazione che si trova negli uffici di via degli Abeti, ha schiacciato col mouse un’icona sul desktop e ha cominciato a scorrere all’indietro i filmati della videocamera più vicina al punto del vandalismo.In pochi minuti ha trovato alcune immagini molto interessanti: uno dopo l’altro, alla moviola, un gruppo di ragazzini si allontanavano dal parco correndo, in un orario molto vicino a quello indicato dalla telefonata arrivata ai vigili, in cui si segnalava che una delle porte dei bagni era stata spaccata.Basta questo per poterli dire colpevoli? Di sicuro no, ma da quelle immagini partiranno le indagini dei vigili che, nei loro prossimi passi, prima dovranno identificare chi sono, poi dovranno andare a parlarci.Siamo andati al comando gorgonzolese per capire come funzionano le sessantaquattro telecamere che aiutano il comandante Antonio Pierni e i vigili gorgonzolesi a comporre quello che Pierni chiama “il puzzle della sicurezza”.
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